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cosa è il babywearing

Cosa è il Babywearing e perché sta spopolando in Italia

Cosa è il Babywearing e perché sta spopolando in Italia

Cosa è il babywearing?

Veniamo subito al dunque: il babywearing è una pratica di maternage che consiste nel portare il proprio bimbo “addosso” tramite l’ausilio di supporti quali fasce e marsupi portabebè. La traduzione letterale dall’inglese è “indossare il proprio bebè”. In questo modo il bambino rimane sempre vicino alla mamma ma ella può avere le mani libere per fare altro, il peso è scaricato simmetricamente e perciò l’impatto è percepito come minore e il portatore ha la libertà di uscire senza doversi caricare passeggini, navicelle e altri dispositivi ingombranti.

Storia del babywearing

A chi non hai mai visto nulla di simile verrà da pensare che questa sia una pratica innovativa, mai vista prima. Alcuni la troveranno assurda. Altri potrebbero già visto qualche sporadica mamma africana portare il piccolo sulla schiena. In realtà le mamme indossano i propri figli da che mondo è mondo ed è tutt'ora praticato ampiamente in moltissimi paesi del globo.

Si teorizza che l’essere portati e il portare facciano parte del nostro corredo genetico grazie all’analisi di alcune caratteristiche tipiche della nostra specie: la classica posizione divaricata-seduta, il riflesso di presa (grasping reflex), l’immaturità neurologica e molti altri tratti tipici del lattante fanno pensare che i neonati siano “fatti” per essere portati dalle proprie mamme, che fungono loro da “nido” nei 9 mesi che seguono il parto (periodo di esogestazione). Essi dapprima si aggrappavano al pelo della madre e, in seguito all’avvento dell’agricoltura e perciò quando l’umano divenne sedentario, le madri cominciarono a portare i piccoli tramite fasce ed altri strumenti con la stessa funzione. Per approfondire questo concetto puoi leggere il nostro articolo "Vuole stare sempre in braccio!": il punto di vista etologico. 

Babywearing in una cultura a basso contatto

Con l’arrivo dei dispositivi di trasporto come le carrozzine (e degli uomini in sala parto oserei aggiungerei!) l’assetto culturale in occidente è completamente cambiato. Il contatto e contenimento praticati per svariati mesi dopo la nascita tramite l’utilizzo di fasce portabebè è venuto a mancare, senza pensare se questa nuova dimensione fosse funzionale ai bisogni innati del neonato. D’altronde al contempo si andava diffondendo la cultura del “lascialo piangere così si fa i polmoni” o “se lo tieni in braccio lo VIZI”.

Oggi sappiamo, grazie a numerose ricerche, che la vicinanza con la madre o la figura di accudimento è estremamente importante per il bambino e per il suo sviluppo psico-emotivo. Finalmente torniamo ad accogliere la Natura dell’accudimento: accogliere, nutrire, contenere. In Italia ogni anno più e più mamme praticano il portare in fascia e in marsupio, anche se i preconcetti culturali in favore del basso contatto sono, ahimè, duri a morire. 

Benefici del Babywearing

I benefici del babywearing sono innumerevoli. Tra i più percepiti abbiamo innanzitutto l’esaudimento dei bisogni primari del neonato di contatto e contenimento. Anche il bisogno primario del cibo può essere incentivato tramite il babywearing, dal momento che il pelle a pelle può stimolare la produzione e l’eiezione del latte materno. Il babywearing incentiva la relazione (bonding) nella diade e dato che i bambini tendono a piangere di meno, a dormire di più e a poppare meglio, questo aiuta la mamma a sentirsi più competente nel suo ruolo e a viversi il tutto con più serenità. Inoltre per lei avere le mani libere di fare altro pur tenendo il suo piccolo a sé vicino è di grande aiuto. 

Cosa fare per approcciarsi al babywearing

Cosa fare allora per scoprire questo mondo tanto sconosciuto quanto magico? Da dove cominciare? Sicuramente la cosa migliore da fare è trovare un incontro informativo nel proprio quartiere. Questi sono solitamente tenuti da consulenti di babywearing. L’incontro è gratuito e all’interno di esso si hanno le prime informazioni sulla teoria e si ha modo di vedere e toccare le varie tipologie di supporti portabebè: fasce elastiche, fasce rigide, fasce ad anelli, marsupi. In seguito si potrà decidere se continuare da autodidatta seguendo i gruppi tematici su social o i tutorial su Youtube oppure lasciarsi accompagnare da una consulente di babywearing nell’imparare una legatura.

Il ruolo della Consulente di Babywearing

La consulente rappresenta un valore aggiunto nel percorso perché comunica le basi del portare rispettando l’ergonomia, secondo i basilari parametri di sicurezza e può inoltre consigliare il supporto perfetto per la mamma. Purtroppo spesso troviamo commercializzati dei supporti non ergonomici, ovvero che non rispettano la fisiologica postura del neonato. La consulente può inoltre essere una valida alleata soprattutto se la legatura proprio non viene, se il bambino mostra dissenso, laddove si hanno delle difficoltà. Molte mamme rinunciano perché il babywearing è un comportamento sociale/appreso e avere una rete di riferimento può fare la differenza! (Nel frattempo...)

Portare in fascia il proprio cucciolo è un’esperienza meravigliosa che tutte le mamme e i papà dovrebbero sperimentare! Se hai bisogno di un consiglio sul prossimo passo da fare, scrivici a shop@millemamme.org o chiamaci al 331861845. Saremo felici di aiutarti!

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